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24/09/16

Poetic Justice con Big Robot, Tex Willer e gli E.C. Comics


Francesco di Giustizia a strisce mi ha inviato un articolo che vi propongo volentieri:

Sull’onda del clamoroso e immediato successo di Atlas Ufo Robot, il primo cartone animato giapponese importato in Italia, scoppia nel 1978 la passione per i robottoniprovenienti dal Sol Levante. L’editoria italiana vi si butta a pesce, compaiono adattamenti “ufficiali” e cloni: tra questi ultimi c’è Big Robot, mensile lanciato in edicola dalle Edizioni Bianconi nel classico formato utilizzato per Braccio di ferro.
Qui parliamo dell’episodio che apre il n. 12 della serie, “Il vendicatore di Ay-Al”, apparso nel 1981, che ci dà l’occasione per conoscere meglio il protagonista.

16/04/15

Sbam! Comics n.20



Il comunicato del nuovo Sbam! Comics inviatomi da Antonio Marangi
SBAM! Comics è la rivista digitale a fumetti e sui fumetti.
Esce ogni due mesi e si scarica gratuitamente dal sito www.sbamcomics.it.
È ora disponibile il numero 20, Aprile/Maggio 2015.

In questo numerO...

Come nasce una cover? Con quale criterio si decide l’inquadratura? O la disposizione dei personaggi? Nel caso del fumetto seriale, che rapporto esiste tra il disegnatore della storia e quello della cover, qualora (come accade sovente) non si tratti della stessa persona?
Tante domande, le cui risposte possono venire solo da chi se ne intende davvero. E certamente pochi se ne intendono più di Claudio Villa, artista al lavoro sulle cover bonelliane fin dal 1986, prima per Dylan Dog, poi per Tex.
Per ampliare il tema, abbiamo incontrato anche un copertinista disneyano, Andrea Freccero, e un autore di lungo corso sulle pagine (e sulle cover) di Diabolik, come Giuseppe Palumbo (a proposito del Re del Terrore: guardate anche cosa ci ha rivelato Mario Gomboli in persona sul futuro prossimo della serie).

19/02/14

Sele Pocket n° 12 TEX MILLER gennaio 1976 NEA OMNIA EDIZIONI lire 500***1/2



La copertina intera è più esplicita

Pur non essendo un estimatore del genere una perla come questa deve essere recensita.
Questo massacro comico/erotico del più famoso eroe italiano dopo Giuseppe Garibaldi ad opera dello sceneggiatore Di Vitto (che addirittura in una vignetta dell'albo se ne bulla) è scritto e disegnato da chi era esperto dell'epopea texiana e capace di assestare certi colpi bassi così bene che non si può fare a meno di ghignare. Gli albi Sele Pocket erano tutti basati sulla parodia e devo dire che, nonostante Sergio in un suo redazionale ne parlasse malissimo a me sembrano di qualità e standard superiore a certe cose dell'ediperiodici.